lunedì 12 settembre 2011
PERDERE UN AMICO
Ogni persona dà significati e valori diversi alla parola "amicizia": per alcuni tutti sono amici, per altri la vera amicizia non esiste; per quanto mi riguarda, l'amicizia ha un significato profondo: due persone si scelgono, a causa di vari fattori (interessi comuni, amici comuni, ecc.), e condividono parte della loro vita. Io sono molto selettivo, e le persone che considero "amiche" non sono tante, e solitamente sono quelle con cui ho fin da subito, "a pelle", un feeling, una sensazione positiva. Seguendo questo parametro mi sono circondato di amici veri, con cui ho condiviso parti importanti della mia vita, dai quali ho imparato tanto e, soprattutto, ai quali voglio molto bene.
Federico era una di queste persone, un amico vero, una di quelle persone che ti lascia un segno. Impossibile conoscerlo e non volergli bene. Ci siamo incontrati la prima volta durante un esame in ambito aeronautico, a Roma, e poi ci siamo rivisti a Trieste, stupiti entrambi per la strana coincidenza. Lui era già un pilota professionista, mentre io muovevo i primi passi in questo settore. Il primo messaggio che mi dette fu "Se ti serve qualcosa chiamami pure...". Poi la scoperta che lui ebbe come primo istruttore di volo mio suocero, che la sua famiglia assistette fino all'ultimo dei suoi giorni. Da quel momento incontri, consigli, esperienze hanno consolidato una forte amicizia, fino al fondare insieme una società, col sogno di trasformare i sogni in realtà. L'ultima settimana di luglio mi ha chiamato per parlarmi di una nuova opportunità, e ci siamo accordati per sentirci la prima settimana di agosto. Purtroppo il primo giorno di agosto un fulmine in montagna me lo ha portato via. Me lo ha annunciato sua moglie per telefono, un pomeriggio, e per i due giorni successivi ero come in uno stato di torpore, le cose sembravano andare al rallentatore, e il dolore montava... E' la prima volta che perdo uno dei miei amici, di quelli veri, e posso garantire che fa male, molto male. Ho pianto di fronte a quella bara chiusa, davanti ad un cuscino con il cappello da pilota e i gradi di Comandante. Quello che resta a me, alla sua famiglia e a tutte le persone che lo conoscevano, è il ricordo di una persona bella, profonda e forte, di un ottimo padre e marito e, per quanto mi riguarda, di un grande amico.
Saluto Federico Dean, orgoglioso e fortunato per averlo avuto come amico e per aver condiviso con lui momenti importanti della mia vita.
Grazie Fede...
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Buongiorno Walter, ho trovato solo adesso questo blog con il tuo commento.
RispondiEliminaMi chiamo Filippo Occhipinti e sono originario di Cervignano del Friuli.
Conoscevo Federico, ci frequentavamo da ragazzini, ero legato da un profondo affetto a lui ed al ricordo della nostra amicizia.Se ti va vorrei parlarti.
Occhipintifilippo@gmail.com